Rupture è il quarto album dei francesi Lost In Kiev, formazione molto interessante di post-rock strumentale dalle forti contaminazioni elettroniche. Nei precedenti tre dischi avevano già dimostrato la validità della loro proposta: e questo lavoro, in uscita il 21 ottobre per Pelagic Records, è qui a confermare il talento della band e ad elevarne le caratteristiche. A differenza del precedente Persona del 2019, essenzialmente un concept album focalizzato sul crescente potere dell’intelligenza artificiale e assai ‘sintetico’ nelle sonorità trattate, questo Rupture risulta essere molto più viscerale e di impatto. I parigini hanno registrato il disco dal vivo, traendo l’ispirazione primaria dal cambiamento climatico e dei suoi inesorabili effetti sul …
Autore: Sparrowrulez
Interpol > The Other Side Of Make-Believe
Gli Interpol sono una di quelle band che ha subito la maledizione di dare alle stampe un disco di debutto clamoroso, in grado di mettere d’accordo tutti e di imprimersi nella memoria della gente come un istant classic. Gli album successivi, seppur dotati di una profonda qualità, hanno sempre subito questo asfissiante paragone, di cui cadono vittima molti gruppi; questo ha instillato un preconcetto diffuso su una presunta formulaicità della band. Quante volte vi sarà capitato di leggere in qualche recensione qualcosa come “lavoro interessante, ma non ha niente a che vedere con Turn On The Bright Lights.”? Per chi scrive, fermarsi a …
God Is An Astronaut > The Beginning Of The End
Ogni appassionato di post-rock che si rispetti deve per forza aver ascoltato almeno una volta nella vita l’epocale disco di debutto dei God Is An Astronaut, The End of the Beginning, uscito nel lontano 2002. Nonostante l’album successivo, All is Violent, All is Bright, sia universalmente riconosciuto come il loro lavoro più famoso, The End of the Beginning portò una bella ventata d’aria fresca nella scena: un disco dall’identità così forte e solida aveva già fatto intendere l’importanza della band irlandese nell’esteso ed allora crescente panorama del post-rock strumentale. Le suggestioni sonore di questo album, all’epoca, tratteggiarono quello che sarebbe …
Bloc Party > Alpha Games
Sono tornati i Bloc Party, evviva i Bloc Party. Assenti dalle scene da sei anni, i Bloc Party fanno parte di quella fucina di talentuose band indie-rock che proliferavano agli inizi degli anni Duemila: parliamo di Arctic Monkeys, The Strokes, Libertines, Interpol, The National, Franz Ferdinand e chi più ne ha più ne metta. La proposta degli inglesi è sempre stata unica in questo senso e il loro sound abbastanza riconoscibile; una sorta di connubio molto riuscito tra le divertenti sferzate chitarristiche tipiche dell’indie-rock e la carica emotiva del post-punk revival. I Bloc Party tuttavia si seppero distinguere per le loro sonorità, cariche di un’intrigante atmosfera urbana, in contrapposizione all’anima più dance/punk. …
Nordic Giants > Symbiosis
I Nordic Giants sono uno dei gruppi più interessanti degli ultimi anni. Symbiosis è a tutti gli effetti il loro secondo disco, dopo A Sèance of Dark Delusions del 2015 e Amplify Human Vibration, colonna sonora di un documentario realizzato da loro stessi. La musica della band, di cui non si conoscono i veri nomi, è a mio parere unica: una sorta di post-rock ambient strumentale non convenzionale, in cui trovano spazio atmosfere variegate e multiformi di luce e ombra, tra sintetizzatori analogici vintage, percussioni ed una moltitudine di suoni particolari e ricercati. Nel complesso e poliedrico mondo musicale del duo, nelle misteriose figure di Rôka e Löki, trova spazio una proposta estremamente …
sleepmakeswaves > Live at the Metro
Sebbene possa risultare retorico parlare di pandemia in sede di recensione, è innegabile che il lungo periodo di stop forzato dei concerti abbia giocoforza donato un retrogusto totalmente diverso agli album dal vivo. È una doverosa premessa da fare parlando di Live at the Metro degli australiani sleepmakeswaves, una delle realtà più fresche ed energiche della scena post-rock da un po’ di anni a questa parte. In particolare, Live at the Metro è una adrenalinica ed esplosiva registrazione dell’epico concerto eseguito dalla band nel lontano giugno del 2015 (a ben vedere, molto prima della pandemia) al Metro Theatre di Sidney. Registrato originariamente per Live at the Wireless di triple …
Lumiel > Initiate
LUMIEL are a new instrumental post-progressive band from Algonquin, Illinois. Their debut EP “Initiates” was released in November. In the artwork we find a torch that in addition to being very beautiful aesthetically refers to what they want to express with their music: they claim to want to let out the shadow of our subconscious and turn on a light that can guide us at home, to heal and be connected. It is certainly a profound and beautiful message, although a challenging one. The EP lasts 22 minutes and let me say it, it is of the highest level. One …
Glories > Distant After
Post-rock is a constantly expanding universe: an increasing number of bands emerge from time to time, often with good ideas, learning from the lessons of the older ones and becoming great themselves. Some sounds are now a must for anyone who appreciates the genre and the choice in this sense is increasingly wide. Some bands try to experiment with new sounds or with refreshing ideas and this is certainly a good thing, while there are others that instead give priority to the emotions to be merged into the songs and try to adapt the sounds to what they intend to …
kokomo > Totem Youth
Totem Youth is the fifth album of the German instrumental post-rock band Kokomo. I was so looking forward to it after Monochrome Noise Love, but I frankly had no idea that I would find myself listening to such a compact and solemnly devastating record. This is an almost dichotomous work that manages to convey a surreal calm and positive sensations even in the most aggressive and intense parts: it is as if there was a constant attempt to control the most overwhelming emotions, also thanks to the outstanding dynamic of the tracks, where in certain moments everything explodes and rages …
There’s A Light > For What May I Hope? For What Must We Hope?
La musica è un linguaggio che permette da sempre di afferrare stati d’animo e concetti profondi, fissandoli in composizioni su cui gli artisti possono tratteggiare melodie in cui imprimere la loro sensibilità e la loro visione. Il quintetto tedesco There’s A Light, votato ad un post-rock classico a tinte ambient contaminato dalla presenza tenue e sporadica della voce, si era già fatto notare nel 2018 con A Long Lost Silence, disco d’esordio molto compatto la cui sensibilità si palesava in ogni singola traccia. Freschi di contratto con la Napalm Records, con questo secondo album i tedeschi propongono un’evoluzione al loro sound che valorizza quanto di buono era …