Les Dunes è un trio norvegese strumentale originario di Haugesund, composto da tre talentuosi musicisti: Per Andreas Haftorsen alla chitarra, Morten Jackman alla batteria e Per Steinar Lie al basso. La band ha già attirato l’attenzione del pubblico con straordinarie esibizioni al Blå club di Oslo e al Sildajazz Listening Club, dove hanno condiviso il palco con l’Hedvig Mollestad Trio. L’uscita dell’omonimo debutto dei Les Dunes, avvenuta il 24 marzo 2023, ha generato molta attesa e curiosità tra i fan del post-rock e della musica strumentale in generale. La proposta musicale dei Nostri evoca immediatamente sonorità tipiche del post-rock più meditativo e calmo, richiamando alla mente band come gli Explosions In The Sky e i Jakob; l’approccio minimale e delicato, contraddistinto da ritmi rallentati e melodie in chiave minore, potrebbe per certi versi far pensare ad un connubio tra ambient e lo slowcore (genere assai in voga negli anni Novanta). Approcciandosi all’ascolto dell’album, quel che appare subito evidente è come le composizioni si insinuino delicatamente nell’ascoltatore, portandolo in un mondo sonoro etereo caratterizzato da un’intensa carica emotiva: le tracce si susseguono in un flusso armonioso, trasmettendo sensazioni e emozioni in modo del tutto fluido e naturale. La struttura dei brani ha un taglio per lo più minimalista, ma al contempo curato nei minimi dettagli; il modo in cui la band manipola i toni e i ritmi, costruendo paesaggi sonori densi e stratificati, invita l’ascoltatore a immergersi completamente nella delicatezza descritta dalla musica. Ciò che colpisce maggiormente è la sensazione di fluttuare tra i brani, quasi come se fossero un’unica entità, creando così un’esperienza di ascolto completa e coerente.
Il primo brano del lotto, “Mellow Skies”, si presenta all’ascoltatore con una melodia intensa e nostalgica, che subito lo proietta nell’atmosfera meditativa e riflessiva che caratterizzerà l’intero lavoro. La chitarra pulita di Per Andreas Haftorsen e la linea di basso essenziale di Per Steinar Lie si fondono con la batteria di Morten Jackman, creando un’atmosfera potente e delicata allo stesso tempo. Nei paesaggi sonori costruiti dai norvegesigli strumenti si amalgamano in modo armonioso, senza mai sovrapporsi o prevalere l’uno sull’altro: le chitarre pulite immerse in riverberi suggestivi si combinano con sezioni di batteria soffuse ma incisive, e l’atmosfera malinconica che permea tutto l’album viene accentuata da una sorta di onnipresente sensazione di movimento. In particolare, brani come “Spectral Lanes” sembrano descrivere un percorso compiuto; la musica si muove costantemente in avanti, trasmettendo all’ascoltatore l’impressione di essere in viaggio verso un luogo sconosciuto, ma allo stesso tempo familiare. Il basso emerge come guida del percorso, sostenuto dai soffusi colpi della batteria e dalla chitarra di Haftorsen, che si esprime attraverso un tremolo riverberato dal sapore nostalgico. Tra i migliori momenti di Les Dunes va citato “Mayhem in Hm”; si tratta di uno dei brani più intensi e coinvolgenti, con una carica emotiva che si esprime attraverso un sound potente e dinamico. La traccia si apre con una linea melodica sinuosa e minimale, tipica del post-rock più sperimentale, per poi svilupparsi ben presto in sezioni più concitate, in cui la batteria prende il sopravvento con colpi ai piatti e accelerazioni del rullante. La chitarra, nel frattempo, dipinge scenari maestosi ed ampi, arricchiti da effetti di delay e tremolo, che conferiscono alla composizione un tono epico e suggestivo, permettendo al brano di aprirsi e respirare. In questa evocativa progressione di suoni e emozioni, è facile riconoscere l’influenza di band come i Sigur Rós, che hanno fatto del post-rock atmosferico e malinconico il loro marchio di fabbrica.
In definitiva, Les Dunes si rivela armonioso e familiare, senza grosse sorprese ma capace di creare un’esperienza di ascolto coinvolgente e appagante. Le otto tracce che compongono l’album sono caratterizzate da una grande cura e dalla capacità di trasmettere un senso di profondo rilassamento, creando una sorta di calma distesa e nostalgica, di indubbio fascino e magnetismo. Les Dunes è senza dubbio un disco che merita attenzione; anche se non si può parlare di un’opera straordinaria, si tratta comunque di un lavoro di pregevole fattura. Le sonorità rilassanti, la delicatezza dei toni e l’atmosfera sognante e nostalgica che caratterizza il lavoro lo rendono ideale per essere ascoltato in solitudine, magari con gli occhi chiusi, per lasciarsi trasportare in un viaggio sonoro emotivamente coinvolgente: è una colonna sonora ideale per staccare la mente dalla frenesia della vita quotidiana e lasciarsi avvolgere dalle emozioni profonde che solo la musica strumentale sa trasmettere.
(Apollon Records, 2023)
1. Mellow Skies
2. Akkordskiftelåten
3. Spectral Lanes
4. Zosima
5. Mayhem in Hm
6. Keisarholi
7. D and ass
8. The Build-up